Spesso si sente parlare di integrazione tra sistemi implementata secondo i principi previsti nella Data Integration. È proprio così? Entrando nei dettagli di implementazione, a volte si comprende che l’approccio utilizzato è più vicino all’Application Integration, perdendo i vantaggi e l’efficienza della Data Integration.
Si tratta infatti di approcci molto diversi: mediante l'Application Integration si costruiscono generalmente nuove interfacce di un’applicazione che sono specifiche per un’altra applicazione che ne utilizza i dati, andando di conseguenza a creare scenari intricati, complessi, spesso con interfacce replicate in modo molto simile. Utilizzando un approccio di Data Integration, invece, introduciamo una piattaforma intermediaria che permette di disaccoppiare completamente le applicazioni tra loro: un’applicazione pubblica i dati del suo dominio secondo le proprie interfacce alla piattaforma intermediaria. Se volessi ripassare le differenze tra le due metodologie, le abbiamo riassunte in questo articolo.
Stabilite le differenze tra i due approcci, ci chiediamo: cos'è che, in concreto, rende la Data Integration un approccio più agile ed efficiente? Ecco un riassunto dei principali benefici della Data Integration.
1. Non è necessario avere competenze cross-applicazioni
La metodologia dell'Application Integration, come ricordavamo poco fa, prevede di integrare le applicazioni tra loro obbligando la creazione di un’interfaccia che conosca i data domain di entrambi i sistemi. Questa operazione presuppone che il responsabile dell'integrazione abbia una buona conoscenza del Data Domain delle applicazioni di volta in volta coinvolte; ciò spesso costringe le aziende ad affidare le attività a consulenti esterni, essendo difficile dotarsi internamente di skill così specifiche e complesse.
La Data Integration d'altro canto consente di scambiare i dati tra le applicazioni senza apportare modifiche alle applicazioni stesse, grazie all'introduzione di una piattaforma intermediaria. Viene quindi meno la necessità di dover associare queste competenze specifiche tra le applicazioni in modo così stretto: per creare nuovi flussi di integrazione, sarà sufficiente conoscere il dominio dati esposto dall’applicazione e la piattaforma di integrazione in uso per poterla configurare, senza modificare le applicazioni coinvolte.
2. Si abbattono i costi di manutenzione
Come naturale conseguenza del punto precedente, le aziende si possono affrancare dagli alti costi di gestione da parte di società terze, consulenti e system integrator. Dovendo inoltre gestire non più intricate connessioni point-to-point tra le applicazioni, ma più semplicemente le connessioni tra applicazioni e piattaforma intermediaria, la manutenzione del sistema risulta molto meno onerosa anche per il minor numero di interfacce.
Si riduce notevolmente la dispersione del know-how, poichè il modello di integrazione implementato nel sistema informativo aziendale risulta più semplice, gestibile e sotto il pieno controllo dell'azienda stessa.
3. È più facile cambiare o modificare le applicazioni
In uno scenario di Application Integration, dove le applicazioni sono integrate tra loro in modalità punto-a-punto, la sostituzione di un’applicazione ha un enorme impatto su tutto il sistema informativo. Se immaginiamo, ad esempio, di voler sostituire il vecchio CRM con un nuovo tool, dovremo individuare, ridisegnare ed implementare tutte le integrazioni tra il nuovo CRM e le altre applicazioni con cui deve comunicare.
E con la Data Integration? Beh, è molto più semplice: sarà sufficiente far esporre i dati del nuovo CRM secondo la sua modalità alla piattaforma intermediaria ed eventualmente adeguare le interfacce di smistamento dei dati della piattaforma intermediaria verso le altre applicazioni. Nessun impatto verso le altre applicazioni, non si accorgeranno di niente. Va da sè che, in questo caso, la modifica o la sostituzione di un'applicazione diventa un'operazione molto più semplice e controllata.
4. Si guadagna flessibilità
Se quindi le aziende sono in grado di riprendere il controllo del modello di integrazione nei propri sistemi informativi - fattore strategico, oggi, per qualsiasi realtà - e di modificarne le componenti più velocemente e senza particolari impatti, è chiaro il grande vantaggio in termini di flessibilità. Riplasmare la strategia IT, evolvere, scalare non è più un problema: l'azienda può reagire a qualsiasi circostanza, anche inaspettata, con la prontezza necessaria per rimanere sempre competitivi sul mercato.
5. È possibile sfruttare un approccio Best of Breed
Con la Data Integration, le applicazioni si mantengono completamente indipendenti tra loro. Questo consente di comporre il proprio sistema informativo utilizzando un approccio Best of Breed: selezionare con il trascorrere del tempo sempre le migliori soluzioni per ogni area funzionale, senza preoccuparsi di incorrere in lunghi progetti e manutenzioni onerose.
E quando le esigenze aziendali cambiano, nessun problema! Come abbiamo visto poco fa, cambiare i tool esistenti con soluzioni alternative che meglio si addicono alla nuova situazione è facile e veloce. Rimanere al passo è garantito.
6. Software a subscription: puoi finalmente coglierne i vantaggi
Adottare un software secondo un modello a subscription è invitante principalmente per un motivo: le licenze costano un po' di più, ma è possibile disdire in qualsiasi momento a favore di soluzioni alternative. Questo è vero solo fino a un certo punto. Immaginiamo ancora di avere il nostro CRM connesso a decine di sistemi in modalità diretta, secondo il paradigma dell'Application Integration: quant'è oneroso, una volta disdetto il contratto, sostituire il CRM con uno strumento alternativo? La riposta è: molto oneroso, devo ridisegnare tutte le interfacce. Quindi, che fine ha fatto la flessibilità offerta dalle licenze a subscription?
Con l'approccio della Data Integration, invece, è davvero possibile sfruttare i vantaggi dell’approccio a subscription, ovvero il poter cambiare applicazione senza impatti a seconda dell’evolvere delle esigenze. Il potere contrattuale tra fornitore di applicativi e cliente si riequilibra e consente una evoluzione ottimale del panorama applicativo aziendale.
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